Fabrizio De André

Fabrizio De André cantautore genovese che ha raccontato di emarginati, amori perduti, povertà, ultimi di questa società.

Il poeta degli ultimi, il cantautore degli emarginati, a cui ha saputo dare voce con una sensibilità di rara bellezza.

Poeta memorabile, non vi racconterò la sua vita ma lo voglio ricordarlo attraverso frasi delle sue canzoni.


Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione.


La solitudine può portare a forme straordinarie di libertà.


Ama e ridi se amor risponde piangi forte se non ti sente. Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.

(via del campo)


Io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai amore che vieni, amore che vai.

Quei giorni perduti a rincorrere il vento, a chiederci un bacio e volerne altri cento.

(amore che vieni amore che vai)


Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria

col suo marchio speciale di speciale disperazione.

(Smisurata preghiera)


“E come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno come le rose”:

E c’era il sole e avevi gli occhi belli lui ti baciò le labbra ed i capelli c’era la luna e avevi gli occhi stanchi lui pose la mano sui tuoi fianchi furono baci furono sorrisi poi furono soltanto i fiordalisi che videro con gli occhi delle stelle fremere al vento e ai baci la tua pelle.

(la canzone di Marinella)


E mentre marciavi con l’anima in spalle
ho visto un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore.

E mentre il grano ti stava a sentire
dentro le mani stringevi il fucile,
dentro la bocca stringevi parole
troppo gelate per sciogliersi al sole.
Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall’ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.

“Dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi, ma sono mille papaveri rossi”

(la guerra di Piero)


“Dov’è Jones il suonatore […] Lui che offrì la faccia al vento, la gola al vino e mai un pensiero, non al denaro, non all’amore né al cielo”

Libertà l’ho vista dormire nei campi coltivati a cielo e denaro, a cielo e amore, protetta da un filo spinato/ Libertà l’ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato

(“Il suonatore Jones”)


Primavera non bussa, lei entra sicura

come il fumo lei penetra in ogni fessura

ha le labbra di carne, i capelli di grano

che paura, che voglia che ti prenda per mano.

Che paura, che voglia che porti lontano.

Da chimico un giorno avevo il potere di sposare gli elementi e di farli reagire, ma gli uomini mai mi riuscì di capire perché si combinassero attraverso l’amore. Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.

Guardate il sorriso, guardate il colore come giocan sul viso di chi cerca l’amore! Ma lo stesso sorriso, lo stesso colore dove sono sul viso di chi ha avuto l’amore?

(Un chimico)


Passano gli anni, i mesi,

e se li conti anche i minuti,

è triste trovarsi adulti

senza essere cresciuti.

(Un giudice)


Non si risenta la gente per bene se non mi adatto a portar le catene.

(il fannullone)

Non più ottico ma spacciatore di lenti per improvvisare occhi contenti, perché le pupille abituate a copiare inventino i mondi sui quali guardare.

(un ottico)


“C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo”

(il bombarolo)


Vola il tempo, lo sai che vola e va forse non ce ne accorgiamo ma più ancora del tempo che non ha età siamo noi che ce ne andiamo.

E per questo ti dico amore, amor io t’attenderò ogni sera, ma tu vieni non aspettare ancor, vieni adesso finché è primavera.

(Valzer per un amore)


“Io, nel vedere quest’uomo che muore, madre, io provo dolore. Nella pietà che non cede al rancore, madre, ho imparato l’amore”

Poi, d’improvviso, mi sciolse le mani e le mie braccia divennero ali, quando mi chiese: “Conosci l’estate?” io, per un giorno, per un momento, corsi a vedere il colore del vento.

(la buona novella)


Storia diversa per gente normale

storia comune per gente speciale.

(una storia sbagliata)


“Quello che non ho è quel che non mi manca”.

“Quello che non ho sono le tue parole per conquistarmi il cielo, per guadagnarmi il sole”.

(quello che non ho)

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